Marco Di Bartolomeo

Indirizzo: Viale Nicolò Persichetti 11, 67100 L’Aquila
Telefono: 328 689 1575
Email: marcodibartolomeo80@gmail.com

Orari di servizio: 09:00 – 19:00 dal Lunedì al Sabato

  • La prima seduta di valutazione è a pagamento?

    La visita di valutazione è a pagamento, ma il suo prezzo viene scalcolato in caso di sottoscrizione di un percorso terapeutico.

  • Quanto costa un ciclo di Fisioterapia?

    Dipende dal piano riabilitativo necessario per risolvere la problematica in corso e dal tipo di patologia. Nella seduta di valutazione verrà programmato un piano ed il relativo costo.

  • Effettuate sedute di Fisioterapia a domicilio?

    Per chi ha problemi logistici, distanze permettendo, si effettuano sedute a domicilio.

  • Se prenoto e saldo una visita OnLine ma non posso venire all’appuntamento vengo rimborsato?

    Nella prima occasione, dato che l’imprevisto può capitare, viene rimborsato l’intero importo, in caso di successive disdette verrà rimborsato il 50% dell’importo. Questo per preservare il rispetto reciproco in quanto il professionista ha dovuto riservare del del tempo per accogliere la persona che ne ha necessità.

  • Se prenoto una consulenza remota OnLine e non riesco a collegarmi nell’orario dell’appuntamento vengo rimborsato?

    Verrà rimborsato l’intero importo nella prima occasione, mentre in caso di recidive il rimborso sarà del 50%.

  • Lo studio è convenzionato con ASL o Assicurazioni Sanitarie?

    Lo studio non è convenzionato con il servizio ASL, date le nuove normative che escludono gran parte delle terapie. Le terapie proposte in studio non rientrerebbero nella convenzione e quindi abbiamo evitato di richiedere il servizio di convenzione per evitare inconvenienti e lavorare onestamente con il paziente.

    Lo studio non ha un’assicurazione di fiducia ma rilasciando ricevute di prestazioni sanitarie, le stesse possono essere interamente recuperate dal paziente.

  • Come si svolge una seduta di Fisioterapia durante la pandemia di Covid19?

    Durante il periodo pandemico le sedute si svolgono regolarmente in studio, seguendo i protocolli di regolamentazione delle misure per il contrasto ed il contenimento del COVID 19, oppure da remoto tramite video call.

  • Quante sedute di Fisioterapia ci vogliono per avere dei risultati apprezzabili?

    Secondo studi recenti e anche secondo la mia esperienza, la terapia si svolge stilando un piano che garantisca un ottimo recupero, il migliore per ogni paziente. Quindi l’intervento non si basa su sedute ma su un periodo che varia secondo la patologia.

  • Che differenza c’è fra la Tecar Terapia e la Laser Terapia?

    Tecar terapia sta per: trasferimento energetico, capacitivo, resistivo.
    Questo strumento, attraverso la radiofrequenza, consente di sollecitare i tessuti agendo dall’interno. Già dopo la prima applicazione il sollievo del dolore è sensibile e la motilità delle articolazioni aumenta. Il primo effetto di questo sistema è sui flussi ematici e linfatici con migliore ossigenazione tessutale, riduzione degli effetti dell’infiammazione e sul drenaggio linfatico.

    Laser terapia sta per: Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation, amplificazione di luce attraverso l’emissione stimolata di radiazione, un dispositivo piuttosto complesso che si avvale dell’energia generata dai raggi laser per ottenere una risposta biochimica in corrispondenza della membrana cellulare.
    La laser terapia è una terapia fisica che può influenzare diversi meccanismi biologici del corpo, in maniera sempre meno invasiva e con maggiore precisione.
    Riscalda il tessuto, per un sollievo immediato da dolore e rigidità localizzati a livello articolare o muscolare con effetto antidolorifico;

    Stimola la funzionalità vascolare locale, per rilassare la muscolatura e aiutare a ridurre infiammazione, edema e sintomatologia dolorosa con effetto antinfiammatorio;

    Promuove il metabolismo cellulare, per stimolare i processi di riparazione tissutale e il ripristino funzionale in caso di lesioni muscolari che non possono essere risolte chirurgicamente.

  • Dopo quanto tempo da un evento traumatico si inizia la Fisioterapia?

    Dipende dalla tipologia di infortunio ma generalmente la fisioterapia si comincia da subito in quanto, il corpo umano, già dopo 4 ore di immobilizzazione va incontro a cambiamenti di natura rappresentativa, percettiva ed organizzativa del movimento.

  • Quali esami strumentali devo fare prima di iniziare la Fisioterapia?

    Dipende dalla tipologia di infortunio o problematica presente, in ogni caso, basta contattare il medico cosi da avere la possibilità di una prescrizione diagnostica da utilizzare presso il sistema sanitario nazionale oppure contattarci direttamente cosi da consigliare l’esame migliore da portare a nostra visione.

  • Che differenza c’è fra Fisioterapia e Chinesiterapia?

    Erroneamente vengono separate o viste distintamente. La fisioterapia, la chinesiterapia e la riabilitazione fanno tutte parte della branca medica che si occupa di ripristinare la funzionalità di parti lese o malate dell’apparato locomotore, in modo congenito o acquisito, e di prevenire alcune patologie.

    In genere, come fisioterapia viene indicato il trattamento attraverso mesi fisici (Tecar, laser, ultrasuoni etc.), come chinesiterapia il trattamento attraverso il movimento, come riabilitazione il trattamento attraverso il riapprendimento per recuperare le funzioni perse. Questa, però, è una separazione forzata in quanto nel trattamento vengono usate tutte e tre le tipologie secondo il metodo applicato.

  • Che differenza c’è fra Fisioterapia e Osteopatia?

    La prima differenza riguarda la formazione, per diventare Fisioterapista è necessario iscriversi all’università, nella facoltà di medicina e chirurgia e ottenere quindi una laurea di 3 anni che ha valore legale. Eventualmente è possibile conseguire la laurea magistrale di ulteriori 2 anni.

    Per diventare Osteopata al momento non è richiesto alcuno studio precedente, basta iscriversi ad un corso privato, frequentarlo per circa 5 anni, al temine del quale viene rilasciato un certificato di diploma in osteopatia, che ricordo non è abilitante alla professione, in quanto per Legge, per poter operare su patologie e disfunzioni è necessario essere medici o fisioterapisti.

    L’approccio fisioterapico è un approccio che si basa su principi medici di evidenza scientifica, ovvero interventi con comprovata efficacia garantita da studi, secondo quello che è il profilo professionale del fisioterapista. Esegue trattamenti manuali, esercizio terapeutico, ed esegue terapie fisiche per curare le disfunzioni. Opera in Campo Ortopedico, neurologico, cardiologico, respiratorio e laddove c’è necessità di ripristinare una funzione che è andata persa o lesa.

    L’approccio osteopatico, è un approccio olistico, ovvero un approccio che prende in considerazione tutto il corpo umano, considerato appunto come un insieme di sistemi interconnessi tra loro, con lo scopo di liberare quelle strutture che hanno perso movimento.

  • Soffro di tendinite o tenosinovite, la Fisioterapia mi può aiutare?

    La tendinite è l’infiammazione di un tendine, spesso si sviluppa dopo la degenerazione (tendinopatia).

    La tenosinovite è una tendinite con infiammazione del rivestimento della guaina tendinea. I sintomi comprendono solitamente dolore al movimento e dolorabilità alla palpazione. Un deterioramento o un’infiammazione cronica del tendine o della guaina del tendine possono causare aderenze cicatriziali che limitano la mobilità. La diagnosi è clinica, a volte supportata dalla diagnostica per immagini.

    La fisioterapia aiuta a recuperare velocemente, se in fase acuta, o migliorare i sintomi, se in fase cronica.

  • Soffro di dolore muscolare, la Fisioterapia mi può aiutare?

    Una volta fatta la diagnosi clinica, in caso supportata da diagnostica per immagini, e capito da cosa è provocato il dolore, si definisce un piano fisioterapico – riabilitativo per risolvere la sintomatologia.

  • Come posso capire se soffro di Tunnel Carpale?

    I sintomi della sindrome del tunnel carpale comprendono dolore alla mano e al polso associato a parestesie e intorpidimento, classicamente distribuiti lungo il nervo mediano (lato palmare del pollice, indice e dito medio e metà radiale del dito anulare) ma che possono coinvolgere l’intera mano.

    Tipicamente, il paziente si sveglia la notte con un dolore urente o sordo e con torpore e parestesie e deve scuotere la mano per ottenere sollievo e ristabilire la sensibilità. In seguito possono svilupparsi atrofia tenare e ipostenia di opposizione e abduzione del pollice.

  • Come posso capire se soffro di Ernie Discali?

    Le ernie del disco spesso non causano sintomi, o possono causare sintomi e dare segni nei territori di innervazione delle radici nervose colpite. Il dolore solitamente si sviluppa improvvisamente, e il mal di schiena è tipicamente alleviato dal riposo a letto. Al contrario, il dolore da sofferenza della radice del nervo causata da un tumore o un ascesso epidurale comincia più insidioso, e il mal di schiena è peggiorato dal riposo a letto.

    In un’ernia lombo-sacrale, il sollevamento della gamba tesa stira le radici lombari inferiori ed esacerba il dolore alla schiena o alla gamba (bilaterale se l’ernia del disco è centrale); anche stendere il ginocchio da seduti provoca dolore.

    L’ernia cervicale provoca dolore durante la flessione del collo.

  • Come posso capire se il mio mal di testa proviene da una Cervicalgia?

    Definiamo mal di testa da cervicale una condizione correlata a una patologia della zona cervicale superiore, ovvero delle prime tre vertebre del collo. La cervicalgia può essere scatenata da vari fattori, come traumi, strappi, o contratture, ma anche da una postura scorretta e da stress psico-fisico. Le malattie che si associano al mal di testa da cervicale sono invece le artrosi, le artriti e le ernie del disco.

    Il mal di testa da cervicale può spesso scatenarsi anche a seguito di bruxismo (il digrignare i denti involontario, spesso notturno) e di una malocclusione delle arcate dentali. Quando, infatti, le nostre arcate entrano in contatto in punti sbagliati, il dolore provocato può affliggere sia cranio che collo e irradiarsi dall’uno all’altro.

    La cervicalgia interessa in primis la zona del collo, che risulta rigida e in tensione e spesso il paziente non riesce a effettuare una serie di movimenti con il collo e con la testa. A questa condizione è correlato un dolore che può essere anche costante e prolungato nel tempo. Se il disturbo cervicale riguarda le prime tre vertebre, come abbiamo detto, si sviluppa il mal di testa da cervicale, o cefalea cervicogenica.

    La cefalea si situa in zona occipitale e fronto-temporale, principalmente ai lati del cranio, ma può irradiarsi fino alla fronte e, in casi più rari, coinvolgere le orecchie, la lingua e la gola. Si tratta di un mal di testa di intensità moderata, con un dolore che può assumere varie connotazioni e può venire avvertito come pulsante, opprimente o persistente. Il dolore aumenta con i movimenti del collo o in caso il soggetto interessato assuma posizioni scorrette. La cefalea abitualmente insorge nel corso della mattinata e si intensifica con l’andare delle ore. Spesso si manifesta solamente da un lato della testa, ma può interessare anche tutto il cranio.

    Quando la cervicalgia si situa sotto la terza vertebra cervicale, invece, il dolore non supera il livello occipitale e, dunque, non può essere associata a cefalea (per esempio un’ernia discale C5-C6 non provocherà mal di testa nel soggetto interessato).

  • La Fisioterapia può essere di aiuto durante gli allenamenti sportivi?

    La fisioterapia nello sport è fondamentale per una questione di prevenzione, nella quale l’atleta viene educato sulla qualità del movimento e sulla sensazione di determinati sintomi, e di recupero post infortunio o chirurgico, quest’ultimo aspetto è importante non solo riguardo il recupero fisico ma anche per quanto riguarda la fiducia e la sfera psicofisica.

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